lunedì 8 ottobre 2012

Toh... l'Italia e la casta dei giornalisti col suo Ordine in pompa magna si sono accorti che in Italia esistono leggi illiberali. Italiani, popolo di sbadati.

Negli anni '70, proprio per contestare l'anti-costituzionalità delle leggi sulla stampa limitatrici dell'art. 21 Cost., i radicali giornalisti davano la loro firma ai giornali e ai settimanali più improbabili, anche lontanissimi dai radicali, solo per rivendicare la difesa della libertà di stampa e della Costituzione e VOLENDO correre il rischio di un processo proprio per sollevare la questione di costituzionalità davanti al giudice a quo. Oggi la casta dei "giornalisti" e tutti i populisti e demagoghi a buon mercato sono scandalizzati per la condanna di un direttore impiccato al cappio da lui stesso preparato e difeso... che Paese di merda l'Italia!

Della prescrizione e di Berlusconi

Sapete cos'è la prescrizione? Un'amnistia "di classe". Esattamente come avveniva un tempo per il divorzio (quando chi aveva i soldi e gli agganci giusti lo otteneva con la Sacra Rota), per l'aborto (i c.d. cucchiai d'oro), oggi per la fecondazione assistita, l'eutanasia e molto altro.. chi ha i soldi alla fine ottiene ciò che vuole, chi non li ha... si arrangia o subisce. Per la giustizia è la stessa cosa. Chi ha i soldi per pagarsi avvocati all'altezza, i principi del foro che sanno come fare per spaccare il capello in quattro ed hanno interesse a farlo per allungare i tempi e appesantire il proprio onorario, di fatto magari non si fa nemmeno un giorno di galera... il povero squinternato senza un euro in croce perchè di famiglia disagiata o che magari non parla nemmeno bene la lingua perchè immigrato in Italia da pochi mesi e non capisce nemmeno troppo bene che cosa gli stia accadendo.. la galera se la fa tutta!

Del digitale terrestre e dintorni...

Il mercato televisivo in Italia? E' un non-mercato drogato dal canone Rai, da un monopolista che controlla il mercato pubblicitario e dall'estrema difficoltà di fare vera televisione, quella che, come accadeva in passato, permetteva di pensare e creare nuovi format, sperimentare nuove idee. Ora si compra la tv in scatola, come la carne simmenthal! Cosa cambierà tutto? La TV interattiva via web, perchè il collegamento dell'apparecchio televisivo al web consentirà di rendere chi guarda la Tv vero protagonista, non più passivo ed assuefatto recettore di comunicazione altrui, ma attore di una comunicazione nuova ed innovativa perchè bi-direzionale. Quale deficit dovrà pagare il nostro Paese rispetto agli altri? Il fatto di non avere una banda larga all'altezza. Come si potrà ovviare a ciò? BitTorrent, il live streaming  col peer to peer, il software open source, creatività con "brainstorming di rete", saranno gli utenti a decidere cosa accade quando e come. Sarà una rivoluzione! E 'sta gente parla ancora di digitale terrestre! Come direbbe Totò...

La crisi italiana, la disoccupazione, il debito pubblico, le tasse... potevamo non sapere? Sì!

Sapete qual è il punto? L'Italia è un Paese senza vero welfare e senza vera classe imprenditoriale (se si escludono i poveri piccoli e medi imprenditori non sfiancati dal fisco e dalla faraginosità della burocrazia imperante). Abbiamo il peggio del pubblico e del privato. Tutto ciò è stato determinato dall'accumulo di un debito pubblico da bancarotta fraudolenta e dall'assistenzialismo fornito a falsi imprenditori che hanno sempre socializzato le perdite e privatizzato i profitti (FIAT docet!). Nonostante ciò, dobbiamo sentire gente come Vendola parlare di liberismo "selvaggio", quando è stato proprio il suo fu partito (il PCI), quando lui già faceva politica, a votare con DC e PSI, negli anni '80 e non solo, l'83% delle leggi di bilancio che hanno determinato questo disastro! Mi scapperebbe da ridere se non fosse che riconosco più onestà intellettuale a Berlusconi (il che è tutto dire!), che all'emule di Nikita Sergeevič Chruščёv, il presidente della mia regione, la Puglia.

domenica 7 ottobre 2012

Enzo Tortora - Che non sia un'illusione.

Su Enzo Tortora, sulla sua storia, sul "caso Tortora" e la battaglia politica su di esso incardinata sono state dette tante cose, troppe e, spesso, male. Questo film-documento non vuole aggiungere nulla al "già detto", non ha questa "ambizione", ma un'altra, molto più umile, quella di provare, per una volta, a ricostruire i fatti partendo dai documenti, dalle voci, dagli atti giudiziari, da Enzo Tortora. Inoltre, esiste anche una motivazione "personale" che ha determinato la nascita di questo progetto: l'obiettivo di raccontare, senza grandi pretese, il "mio" Enzo Tortora, ma... sto svelando la fine del film, perciò mi taccio. Il titolo "Enzo Tortora - Che non sia un'illusione" deriva, come sapete, dalla frase, dettata da Leonardo Sciascia, incisa sulla tomba di Enzo Tortora. E' un film-documento molto lungo e che, soprattutto nella parte nella quale vengono ricordati gli atti giudiziari, può risultare difficile e anche faticoso da seguire, ma, se ci si lascia guidare dal racconto, se si "entra" nella storia, c'è il rischio, ve lo preannuncio, che, magari, alla fine scopriate che questo è anche il "vostro" Enzo Tortora. Buona visione, Roberto Mancuso.

martedì 2 ottobre 2012

Come Rai 1, dopo 30 anni di omertoso silenzio, ti sforna Enzo Tortora con una fiction ridicola. Si poteva fare di peggio? No.

La fiction di Rai 1? Una delusione colossale! Tortora è trasfigurato non solo per ciò che concerne l'aspetto politico della sua vicenda, ma anche e soprattutto dal punto di vista umano. Il telespettatore viene volutamente distratto da un epifenomeno, la relazione sentimentale con Francesca Scopelliti, mentre tanti, troppi altri aspetti vengono ignorati (nel migliore dei casi), oppure biecamente "segnalati". Il danno arrecato ad Enzo è irrisarcibile, così come sono irrisarcibili anni ed anni di disinformazione e di occultamento della verità sul caso Tortora. Avevo in mente di provare a ricostruire questa storia con uno dei miei video, raccogliendo immagini e testimonianze sul web e montandole secondo una ben precisa idea che metteva al centro di tutto l'uomo Enzo, non altro... ma preferisco non farlo, preferisco che Enzo riposi davvero in pace, almeno questo glielo dobbiamo.