lunedì 11 maggio 2009

Un candidato e una campagna elettorale illegale.



So bene che in periodo di campagna elettorale ogni messaggio e appello al voto scivola comprensibilmente via dinanzi all’invadenza trasversale e all’illegalità diffusa di chi, per esempio, ritiene giusto affiggere manifesti un po’ ovunque (non solo dimostrando disprezzo dell’ambiente, ma ponendo in essere un attentato ai diritti politici dei cittadini, compiendo un gesto di tracotanza volto a truccare le regole del gioco democratico e degli uguali spazi per tutti). Se è vero tutto ciò, è vero anche che il partito radicale fa della lotta ai manifesti abusivi non una campagna improvvisata, ma un coerente elemento del proprio DNA, uno dei tanti ambiti della denuncia del caso Italia: il rispetto delle leggi (e in particolare di quelle inerenti la possibilità per i cittadini di “conoscere per deliberare”) è il fondamento della lotta di Marco Pannella; ma la partitocrazia ha bisogno di mentire, ha bisogno di disarmare i cittadini, di rendere il Paese giungla per poi colpire allo stomaco. Essa ha pure bisogno di leggi che le conferiscano potere (come farà anche il prossimo referendum sulla legge elettorale).

sabato 9 maggio 2009

Camera cafè



Un programma televisivo, camera cafè, racconta le surreali conversazioni tra colleghi impiegati. Anche io oggi ho preso un caffè davanti a una macchinetta con dei colleghi di lavoro di orgogliosa militanza comunista. Con loro ho conversato di storia, politica, comunismo, Amerika (co' 'r kappa), diritti civili, guerra, pace: nei loro occhi ho letto un fervore antiamericano nemmeno paragonabile al loro pur enorme odio per Berlusconi, il che la dice tutta.

Abbiamo discusso di Trotsky e dei sicari che lo uccisero in Messico per ordine di Stalin che poi li ripagò con pubblici onori e financo un monumento in una pubblica piazza. Ho loro ricordato il Patto Molotov-Ribbentrop che il dittatore comunista (!) firmò con Hitler. Ho loro ricordato la liberazione dell'Europa occidentale da parte delle truppe alleate, ho ancora ricordato loro le croci bianche e i ceppi funerari che sono conficcati nel suolo insanguinato della Normandia. Ho ricordato l'11 settembre. Ma nulla! Per i simpatici compagni comunisti colleghi di lavoro tutte le nefandezze del mondo le han commesse gli americani e solo loro. Perfino Pearl Habor, gli aerei sul WTC, Osama Bin Laden, etc. farebbero a loro avviso parte di un complotto demoplutogiudaicoamericancapitalistico che non farebbe altro che alla fine garantire comunque un tornaconto agli imperialisti statunitensi.

Joseph Ratzinger vergognati!


E' da qualche giorno che ho in mente alcune "piccole" riflessioni sul recente viaggio in Africa di Joseph Ratzinger, al secolo (ebbene sì, ventunesimo dopo Cristo), Papa Benedetto XVI°. Ha incontrato folle oceaniche con al suo seguito la corte mediatica che ha assicurato la propalazione dei suoi messaggi Urbis et Orbis. Questo viaggio è stato consegnato alla storia come il viaggio nel quale Sua Santità ha riverberato il suo anatema contro i preservativi assumendo la contrarietà del loro uso ai dogmi della Chiesa cattolica apostolica romana. Il coito serve per la riproduzione! Ogni forma di sessualità fuori dal matrimonio, tra persone di sesso differente o dello stesso sesso, è vietata, è contro natura.

venerdì 8 maggio 2009

Gobetti comunista? Ma mi faccia il piacere!


Non mi avventurerò sui sentieri che molti protagonisti della cultura ufficiale italiana (la Kultura, appunto), percorrono con disinvoltura: le classificazioni degli intellettuali e/o delle etnie intellettuali o intellettualoidi non mi appassionano e mi paiono sterili, dominate da narcisismi di varia natura e non libere. Non mi avventurerò su quei sentieri perchè non li amo e mai li potrò amare.
Orbene, io penso che Piero Gobetti sia "inintegrabile" e "scandalo", esattamente come diceva, di Pannella, Pasolini. Eppure, tanti, troppi, hanno tentato e tentano di recuperarlo utilitaristicamente e strumentalmente alla loro storia e alla loro tradizione: in ciò la Kultura della c.d. sinistra è stata ed è maestra, ma anche la Kultura della c.d. destra non sta a guardare. Le operazioni di falsificazione e/o liquidazione di cui sono vittime, solo per fare qualche nome, Gobetti, Rosselli ed E. Rossi, sono ora compiute e lo saranno ancor più in futuro su Marco Pannella e sui radicali: il genocidio politico-culturale è in corso, sarà perfezionato e legittimato. Anche questo fronte, quello della Kultura, non deve essere trascurato: è pericoloso quanto e più di altri, a mio avviso.

O di qua, o di là? C'è chi dice NO!


Devo aver perso qualche passaggio della storia dei rapporti tra la sinistra post-comunista e i "radicali". Ebbene, a me risulta che questi ultimi siano stati i soli che nella storia degli ultimi 90 anni di questo paese abbiano portato avanti battaglie di diritto e libertà riformatrici, gli unici che abbiano percorso la strada della costruzione di una sinistra "altra": liberale, liberista, antiproibizionista, libertaria.
Quanto all'ex PCI o PdCI o DS che sia:
Nonostante i muri caduti, nonostante le torri abbattute, nonostante i referendum su proposte di radicale "alternativa" votati con esito favorevole all'abrogazione con percentuali da 80 o 90 % e grazie al voto favorevole di cittadini che magari poi votavano DC o PCI, nonostante il mondo, gli scenari, la società mutino... pare che questo paese, le speranze per questo paese di avere una sinistra finalmente "liberata" e liberale, debbano pagare il costo dell'aver avuto il partito comunista occidentale più forte del pianeta, il PCI, appunto. Mi spiego: è la stessa concezione del ruolo dell'individuo, della società e del partito che ha portato e porta, i DS ora, il PCI un tempo, ad aver determinato e a determinare una certa storia d'Italia, un certo "presente" e... ahimè temo che siano sulla strada di determinare un certo
"futuro", non soli, ma con i loro alleati, tanto dileggiati, allora come ora, quanto complici e consociati (storia vecchia): la DC un tempo, Berlusconi oggi.