sabato 6 giugno 2009

Libera il tuo voto!

Sì, libera il tuo voto dalle clientele e dalle false promesse elettorali di questi giorni. Libera il tuo voto da chi ti vuole suddito e non cittadino. Libera il tuo voto per liberare l’Europa, l’Italia, il Salento, la tua città. Libera il tuo voto da chi rendendoti impossibile la vita e il lavoro scommette proprio sulla tua rassegnazione, sul tuo biascicare “tanto non cambia nulla”. Libera il tuo voto perchè, invece, il 6 e 7 giugno potrebbe essere il giorno della sonora sconfitta della partitocrazia dopo sessant’anni di illegalità e di occupazione delle Istituzioni.

mercoledì 3 giugno 2009

Elezioni europee: un candidato a tutto tondo! :-)


In Italia e non solo c’è una ventata di possibile astensionismo per le prossime elezioni europee. Con quali proposte i radicali sperano di convincere gli elettori ad andare a votare?

Innanzitutto occorrerebbe verificare, almeno in Italia, quanti sono i cittadini a conoscenza del prossimo appuntamento elettorale. Tra questi occorrerebbe sapere quanti sono gli elettori a conoscenza della possibilità di votare la Lista Bonino-Pannella. Ricordo che fino a pochi giorni fa solo tre italiani su cento sapevano della nostra presenza e solo grazie all’azione nonviolenta di sciopero della sete e della fame di Marco Pannella e di più di duemila altri cittadini ora si è passati dal tre al diciotto per cento, quindi ancora l’82% degli elettori è ignaro della stessa esistenza della Lista Bonino- Pannella, figuriamoci poi quanti saranno tra questi a conoscere i contenuti delle nostre proposte.
Ciò premesso, per rispondere alla sua domanda, il nostro programma è in ciò che in questi trenta anni i radicali hanno saputo fare nel Parlamento europeo. Il nostro programma è il “già fatto” e il “da fare” per scongiurare il pericolo che l’Europa continui ad essere un’Europa delle patrie, dando sfogo ai nazionalismi che incombono e per far sì, invece, che si possa costruire una Patria europea con un unico Presidente eletto, un’unica politica estera, un unico esercito; il nostro è il progetto federalista europeo di Altiero Spinelli e del Manifesto di Ventotene: Stati Uniti d’Europa e del Mediterraneo subito! Turchia e Israele nell’Unione europea.

lunedì 11 maggio 2009

Un candidato e una campagna elettorale illegale.



So bene che in periodo di campagna elettorale ogni messaggio e appello al voto scivola comprensibilmente via dinanzi all’invadenza trasversale e all’illegalità diffusa di chi, per esempio, ritiene giusto affiggere manifesti un po’ ovunque (non solo dimostrando disprezzo dell’ambiente, ma ponendo in essere un attentato ai diritti politici dei cittadini, compiendo un gesto di tracotanza volto a truccare le regole del gioco democratico e degli uguali spazi per tutti). Se è vero tutto ciò, è vero anche che il partito radicale fa della lotta ai manifesti abusivi non una campagna improvvisata, ma un coerente elemento del proprio DNA, uno dei tanti ambiti della denuncia del caso Italia: il rispetto delle leggi (e in particolare di quelle inerenti la possibilità per i cittadini di “conoscere per deliberare”) è il fondamento della lotta di Marco Pannella; ma la partitocrazia ha bisogno di mentire, ha bisogno di disarmare i cittadini, di rendere il Paese giungla per poi colpire allo stomaco. Essa ha pure bisogno di leggi che le conferiscano potere (come farà anche il prossimo referendum sulla legge elettorale).

sabato 9 maggio 2009

Camera cafè



Un programma televisivo, camera cafè, racconta le surreali conversazioni tra colleghi impiegati. Anche io oggi ho preso un caffè davanti a una macchinetta con dei colleghi di lavoro di orgogliosa militanza comunista. Con loro ho conversato di storia, politica, comunismo, Amerika (co' 'r kappa), diritti civili, guerra, pace: nei loro occhi ho letto un fervore antiamericano nemmeno paragonabile al loro pur enorme odio per Berlusconi, il che la dice tutta.

Abbiamo discusso di Trotsky e dei sicari che lo uccisero in Messico per ordine di Stalin che poi li ripagò con pubblici onori e financo un monumento in una pubblica piazza. Ho loro ricordato il Patto Molotov-Ribbentrop che il dittatore comunista (!) firmò con Hitler. Ho loro ricordato la liberazione dell'Europa occidentale da parte delle truppe alleate, ho ancora ricordato loro le croci bianche e i ceppi funerari che sono conficcati nel suolo insanguinato della Normandia. Ho ricordato l'11 settembre. Ma nulla! Per i simpatici compagni comunisti colleghi di lavoro tutte le nefandezze del mondo le han commesse gli americani e solo loro. Perfino Pearl Habor, gli aerei sul WTC, Osama Bin Laden, etc. farebbero a loro avviso parte di un complotto demoplutogiudaicoamericancapitalistico che non farebbe altro che alla fine garantire comunque un tornaconto agli imperialisti statunitensi.

Joseph Ratzinger vergognati!


E' da qualche giorno che ho in mente alcune "piccole" riflessioni sul recente viaggio in Africa di Joseph Ratzinger, al secolo (ebbene sì, ventunesimo dopo Cristo), Papa Benedetto XVI°. Ha incontrato folle oceaniche con al suo seguito la corte mediatica che ha assicurato la propalazione dei suoi messaggi Urbis et Orbis. Questo viaggio è stato consegnato alla storia come il viaggio nel quale Sua Santità ha riverberato il suo anatema contro i preservativi assumendo la contrarietà del loro uso ai dogmi della Chiesa cattolica apostolica romana. Il coito serve per la riproduzione! Ogni forma di sessualità fuori dal matrimonio, tra persone di sesso differente o dello stesso sesso, è vietata, è contro natura.

venerdì 8 maggio 2009

Gobetti comunista? Ma mi faccia il piacere!


Non mi avventurerò sui sentieri che molti protagonisti della cultura ufficiale italiana (la Kultura, appunto), percorrono con disinvoltura: le classificazioni degli intellettuali e/o delle etnie intellettuali o intellettualoidi non mi appassionano e mi paiono sterili, dominate da narcisismi di varia natura e non libere. Non mi avventurerò su quei sentieri perchè non li amo e mai li potrò amare.
Orbene, io penso che Piero Gobetti sia "inintegrabile" e "scandalo", esattamente come diceva, di Pannella, Pasolini. Eppure, tanti, troppi, hanno tentato e tentano di recuperarlo utilitaristicamente e strumentalmente alla loro storia e alla loro tradizione: in ciò la Kultura della c.d. sinistra è stata ed è maestra, ma anche la Kultura della c.d. destra non sta a guardare. Le operazioni di falsificazione e/o liquidazione di cui sono vittime, solo per fare qualche nome, Gobetti, Rosselli ed E. Rossi, sono ora compiute e lo saranno ancor più in futuro su Marco Pannella e sui radicali: il genocidio politico-culturale è in corso, sarà perfezionato e legittimato. Anche questo fronte, quello della Kultura, non deve essere trascurato: è pericoloso quanto e più di altri, a mio avviso.

O di qua, o di là? C'è chi dice NO!


Devo aver perso qualche passaggio della storia dei rapporti tra la sinistra post-comunista e i "radicali". Ebbene, a me risulta che questi ultimi siano stati i soli che nella storia degli ultimi 90 anni di questo paese abbiano portato avanti battaglie di diritto e libertà riformatrici, gli unici che abbiano percorso la strada della costruzione di una sinistra "altra": liberale, liberista, antiproibizionista, libertaria.
Quanto all'ex PCI o PdCI o DS che sia:
Nonostante i muri caduti, nonostante le torri abbattute, nonostante i referendum su proposte di radicale "alternativa" votati con esito favorevole all'abrogazione con percentuali da 80 o 90 % e grazie al voto favorevole di cittadini che magari poi votavano DC o PCI, nonostante il mondo, gli scenari, la società mutino... pare che questo paese, le speranze per questo paese di avere una sinistra finalmente "liberata" e liberale, debbano pagare il costo dell'aver avuto il partito comunista occidentale più forte del pianeta, il PCI, appunto. Mi spiego: è la stessa concezione del ruolo dell'individuo, della società e del partito che ha portato e porta, i DS ora, il PCI un tempo, ad aver determinato e a determinare una certa storia d'Italia, un certo "presente" e... ahimè temo che siano sulla strada di determinare un certo
"futuro", non soli, ma con i loro alleati, tanto dileggiati, allora come ora, quanto complici e consociati (storia vecchia): la DC un tempo, Berlusconi oggi.